Le Sfide di Oggi, il Sogno di Domani: il nuovo Progetto della Zona Varese

I capi riuniti in Assemblea approvano il nuovo Progetto

Nella serata di Martedì 22 febbraio i Capi della Zona Varese si sono riuniti in Assemblea, per l’approvazione del Progetto 2022-2025, oltreché per l’elezione di nuovi membri a Comitato.

La serata

L’Assemblea è iniziata nella chiesa della Brunella a Varese, dove tutti insieme, in occasione del Thinking Day, si è celebrata la Messa presieduta da don Cesare, Assistente Ecclesiastico di Zona a fine mandato. E’ stato un momento importante e significativo per iniziare la serata con spirito di Comunità e condivisione. Subito dopo è iniziata l’Assemblea vera e propria, con la discussione e l’approvazione del nuovo Progetto di Zona per il triennio 2022-2025. Grande l’affluenza (116 capi su 132) e numerose le mozioni volte a perfezionare la forma del Progetto e a renderne più chiari i contenuti. Ciò testimonia quanto i nostri capi tengano all’educazione dei propri ragazzi, e la volontà di mettersi in discussione che è fondamentale in ambito educativo. Oltre al Progetto, durante l’assemblea è stato nominato il nuovo A.E. di Zona, don Matteo Missora, già Assistente del gruppo Varese 1: sarà per noi una guida e un prezioso aiuto in Zona e in Associazione. Importante anche l’elezione di Sara Feltre a membro del Comitato: la sua esperienza e competenza saranno fondamentali nel ruolo di Formazione Capi, affiancando Guido Vallini, già incaricato in questo ruolo al terzo anno di mandato.

Il Progetto

Il nuovo Progetto di Zona che accompagnerà i capi nei prossimi tre anni vuole essere una risposta concreta ai nuovi bisogni educativi che i capi stessi hanno evidenziato. Particolare attenzione è stata data alle conseguenze che la situazione pandemica ha portato nel vivere lo scoutismo, e alle nuove sfide (sociali, ambientali) che il mondo attuale ci pone davanti. Nel concreto si sviluppa in tre punti, dei quali riportiamo le analisi

LA SFIDA EDUCATIVA:

La pandemia e, soprattutto, il conseguente lockdown, ha messo in crisi la relazione educativa a tutti i livelli (sia capo-ragazzi che tra capi). Nei mesi di lockdown abbiamo, senza rendercene conto, sacrificato la relazione educativa nel tentativo di proseguire “normalmente” le attività. Questo tempo ci ha fatto capire che la relazione è il mezzo principe del nostro metodo, senza la quale fare attività ha poco senso. Rileggendo il nostro ruolo di capi, sentiamo la necessità di riscoprirci educatori  presenti,  consapevoli dell’importanza di creare relazioni personali con ciascun ragazzo, in modo da poter cogliere i segnali che i ragazzi ci rivolgono.  Riconosciamo il metodo come via efficace per comunicare con i ragazzi.

LE SFIDE DEL MONDO DI OGGI

La realtà che viviamo muta velocemente in tutti i suoi aspetti e la pandemia che ci ha travolto ci suggerisce la nostra fragilità. Dobbiamo saper riconoscere ed affrontare le sfide che il mondo ci pone, non tanto per cambiarlo, ma almeno per lasciarlo un po’ meglio di come l’abbiamo trovato. Siamo costruttori di futuro realizzando il presente.

LA SFIDA DEL CAPO

“Capi consapevoli, in-formati e competenti per progetti più efficaci”

L’essere capo è frutto di una scelta maturata, progettata, voluta; che fa parte del proprio progetto di vita e di crescita personale, intesa come occasione per risognare ogni volta se stessi. Crediamo che la zona sia uno dei luoghi privilegiati in cui I capi progettano ed imparano a progettarsi e progettare. Affinché questo si realizzi sono necessari: relazione, formazione, confronto e condivisione.

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente, mettiamo a disposizione il verbale dell’Assemblea (qui) e il testo del Progetto (qui).