Assemblea di Zona 2020: insieme per ricominciare

Le Comunità Capi della Zona Varese Agesci si sono ritrovate durante il weekend del 17 – 18 ottobre: ecco cos’è successo!

Cosa significa ricominciare?
“Ricominciare è un atto di continuità”
“L’arte delle preziose cicatrici”
“Umanità”

Come ogni anno, le attività scout riprendono con l’Assemblea di Zona, un momento in cui tutte le Comunità Capi si riuniscono per riflettere, confrontarsi, formarsi e rilanciarsi per l’anno che inizia.

“Come ogni anno” anche se non è stato e non sarà un anno come tutti gli altri, per via della pandemia che conosciamo bene e che ancora accompagna le nostre vite.

E proprio la ripartenza, e un po’ la convivenza con il Covid-19 è stato argomento di discussione di questi due giorni. L’obiettivo era, in prima battuta, raccontarsi i difficili mesi passati dove praticare scoutismo non è stato semplice. Raccontarsi le soluzioni ideate, provare a trovare nuovi modi di fare attività e confrontarsi su come affrontare il nuovo anno.

Sabato: capire come sia possibile convivere con il virus

Per fare questo, nella giornata di sabato, ci siamo divisi in piccoli gruppi in luoghi diversi della provincia (da Besnate a Luvinate, da Ganna a Velate). Nel corso della serata abbiamo potuto ascoltare le testimonianze di varie figure professionali che ci hanno raccontato le loro esperienze nei mesi passati: un professore, un educatore di un centro diurno, un educatore in un CRM (Centro Riabilitativo per la Mente), la responsabile di un centro di ospitalità per senzatetto e un educatore in un centro per disabili.

Sono stati racconti molto interessanti e, soprattutto, utili e stimolanti. Utili per constatare come altre realtà hanno trovato soluzioni e metodi per continuare il loro compito e la loro attività nonostante le evidenti difficoltà. Stimolanti perché anche le Comunità Capi, avendo un compito educativo, possano trovare motivazione e ispirazione per riprendere l’attività scout.

Domenica: confronto e proposte su un nuovo modo di fare scautismo

Domenica invece ci siamo chiesti, come educatori, cosa significa ripartire? Quali sono i nostri obbiettivi per il futuro? Quali sono state le difficoltà nel periodo di lockdown?

Senza dubbio, lo scautismo è un percorso formativo che trova le sue radici nella natura e nell’aria aperta. Forse la grossa difficoltà è stata proprio questa, l’impossibilità di sporcarsi le mani e un leggero menefreghismo che ci ha portati a chiuderci in una bolla. Le attività su zoom, per quanto abbiano aiutato a mantenere una certa costanza con i ragazzi, spesso si sono rivelate dispersive, specialmente con i più piccolini.

Noi, delle comunità capi, come è emerso di comune accordo, siamo carichi e ricchi di voglia di fare. La chiave di quest’anno è reinventarsi. Per molti mesi ci siamo sforzati come educatori a cercare di fare le stesse cose di prima, senza interrogarci sul senso delle singole attività ottenendo a volte scarsi risultati. In alcune settimane ci siamo persino arresi all’idea che non ci fosse più nulla da fare.

Il nostro proposito per l’anno nuovo, dunque, è reagire, dare il massimo per i nostri ragazzi, nei limiti delle disposizioni, cercando di non fare tutto e male ma proporre un metodo educativo nuovo, adatto ai tempi odierni, con un senso. “Poco ma di qualità” perché anche una sola ora passata insieme sia autentica e vissuta al meglio. Come abbiamo constatato in queste poche uscite post-lockdown, infatti, i ragazzi vogliono e hanno bisogno di ricominciare.

Le comunità capi della zona Varese Agesci durante la messa a distanza
Le comunità capi della Zona Varese Agesci durante la messa dell’Assemblea di Zona.
Giosuè e Francesca - Agesci Zona Varese

I Clan della Zona Varese si presentano in digitale

L’idea, nata durante il lockdown, di conoscersi grazie al digitale ha preso vita tra tutti i Clan della zona Varese Agesci

La pandemia e il lockdown hanno reso complicato lo svolgimento delle attività scout ma questo non ha fermato nè indebolito le nostre idee. I giovani che partecipano attivamente alla stesura degli articoli della Zona Varese Agesci hanno pensato di sfruttare il potenziale del digitale per conoscere in modo alternativo i Clan dell’intera zona. Un modo semplice e all’insegna del divertimento per affrontare il nuovo modo di fare scautismo.

Poche domande su cui riflettere e tante curiosità riguardanti le comunità: è così che la proposta di presentare i propri clan ha preso vita. La necessità di essere utili con i mezzi tecnologici a disposizione ha attivato lo spirito di iniziativa di molti ragazzi e ragazze spingendoli a sfruttare le proprie competenze digitali anche in favore delle attività scout.

Tradizionalmente durante ogni anno scout i Clan avevano a disposizione un intero weekend per incontrarsi e conoscersi, scambiarsi conoscenze, giochi, bans e raccontarsi tradizioni particolari. Durante la attività di zona si discute, si lavora insieme e si costruiscono legami di amicizia che durano nel tempo. In questo particolare anno si è cercata un’alternativa in grado di coinvolgere tutti in modo sicuro ed innovativo.

Sono stati proprio i membri dei Clan i protagonisti dell’intero progetto, dall’idea alla realizzazione. Grazie alla ripresa delle attività durante il periodo estivo, ogni comunità di Clan ha registrato un video per rispondere alle domande e presentarsi agli altri in modo originale e divertente.

La gioia di rivedersi e di condividere le proprie caratteristiche sono i punti chiave di questo lavoro nato durante la pandemia. Un nuovo modo di utilizzare il digitale per presentarsi in attesa di potersi incontrare dal vivo.

Con immenso piacere vi presentiamo i Clan della Zona Varese Agesci:

I Clan della Zona Varese si presentano🥳

I Clan della Zona Varese si presentano🥳L'idea, nata durante il lockdown, di conoscersi grazie al digitale ha preso vita e ha permesso a tutti i Clan della zona Varese Agesci di presentarsi agli altri in modo semplice e divertente.🥳www.zonavarese.it

Pubblicato da Agesci Zona Varese su Venerdì 16 ottobre 2020

A presto!

Agesci Zona Varese

Sorridono e cantano anche nelle difficoltà

Che ruolo abbiamo avuto in questa quarantena? Di Paura, di Apprendimento, di Crescita?
A che punto siamo con il capitolo? Dove vogliamo arrivare?

Durante questo periodo grazie a piccoli escamotage siamo riusciti in qualche modo a sentirci vicini e a non dimenticarci di essere scout. Sì! Perché, noi non “facciamo gli scout”, noi siamo scout, il nostro è uno stile di vita.

Probabilmente pregare, riflettere e chiacchierare a distanza non è la stessa cosa. Sicuramente Zoom, non può sostituire il calore di un caldo bivacco attorno al fuoco, la disperazione all’inizio di una salita e la felicità percepita una volta arrivati in cima alla montagna, ma in questi mesi non abbiamo mai smesso di essere scout.

Nonostante lo smarrimento generale siamo riusciti a incontrarci settimanalmente, ovviamente online. Le prime riunioni le abbiamo dedicate a ristabilire il contatto umano e a confrontarci sulla situazione vigente. Qualcuno di noi ha continuato il servizio, chi aiutando le suore in Via Luini, chi mettendosi a disposizione della Protezione Civile, chi con le ripetizioni online etc..

Il nostro capitolo

Poiché il nostro capitolo verte sul tema della povertà non potevamo sottovalutare l’emergenza che questa particolare realtà affronta e ha affrontato.Ci siamo informati sulle difficoltà che l’associazionismo in questo senso sta attraversando: mancanza di viveri, mancanza di volontari, senzatetto abbandonati e spesse volte multati.

Ci siamo messi in contatto con le singole associazioni per scoprire nel dettaglio le loro necessità e capire il da farsi. Nonostante le difficoltà siamo riusciti a inventarci qualcosa.

Fede

Ogni settimana grazie ai video del nostro assistente ecclesiastico abbiamo seguito il vangelo domenicale e ci abbiamo riflettuto un po’ su. Non abbiamo rinunciato al campo di Pasqua ma abbiamo condiviso via web le nostre personali “ultime cene” rigorosamente in uniforme e abbiamo letto e dibattuto su diversi spunti. Nonostante questa creativa alternativa è stato difficile riuscire a concentrarsi davvero vista la fatica ad adattarsi allo smart-working delle nostre attività.

Era inevitabile, inoltre, che prima o poi, a tutti noi sarebbe venuta voglia di tornare a cantare. Per questo motivo con l’intero gruppo del Varese 1, ci siamo incontrati su Zoom il 10 maggio, per pregare e cantare, in più di 80; lupetti, reparto, noviziato, clan e genitori.

Per tutto questo periodo non ho mai smesso di chiedermi: “Sarò pronta per la partenza?” [ndr. Momento di conclusione del cammino scout].
Poi ho pensato alla legge scout e a tutti i suoi punti che  ho promesso di seguire  “facendo del mio meglio per osservarla”, sia di fronte a una guerra, come le vecchie aquile randagie, sia di fronte a una pandemia mondiale.

La guida e lo scout:
1. pongono il loro onore nel meritare fiducia
2. sono leali
3. si rendono utili e aiutano gli altri
4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout
5. sono cortesi
6. amano e rispettano la natura
7. sanno obbedire
8. sorridono e cantano anche nelle difficoltà
9. sono laboriosi ed economi
10. sono puri di pensiero, parole e azioni

Francesca - Clan Varese 1

Lo scautismo nella comunità Lago di Varese 7 e Somma Lombardo 1 in tempi di emergenza sanitaria

Come la comunità clan dei gruppi Lago di Varese 7 e Somma Lombardo 1 stanno affrontando l’emergenza sanitaria

In questa terribile situazione ci ritroviamo coinvolti tutti, senza distinzione, quasi come una “livella”, parafrasando il grande Totò. Non ne siamo esenti nemmeno noi scout, ma possiamo affermare che lo scoutismo non si è fermato, ma si è declinato in modalità differenti compatibili con la nuova situazione. La nostra comunità non si arrende, va avanti cercando quanto più possibile di “ridere e cantare nelle difficoltà”, mantenendo una certa positività e sempre con un occhio al prossimo, come si addice al nostro stile e alla nostra Promessa.

Dopo una decina di giorni di assestamento dovuti dall’uscita dei primi decreti e le prime misure restrittive, a partire da metà marzo abbiamo ripreso le nostre attività di comunità: le riunioni a cadenza settimanale, la domenica a partire dalle 17.00, in via telematica dove abbiamo la possibilità di trovarci tutti insieme e parlare di tutto, raccontarci sensazioni e le nostre giornate, aggiornarci sui nostri progetti futuri, insomma portare avanti la vita di comunità.

Ci è sicuramente d’aiuto il fatto che non stavamo lavorando su un capitolo, ma ci stavamo occupando di rinnovare la Carta di Clan; lavoro che sta proseguendo, seppur un po’ rallentato.

Una novità introdotta in questo periodo di quarantena è la figura del “Tele-Antennista”: esisteva già l’antennista, cioè una persona che in corrispondenza di uscite e riunioni portava alla comunità un tema d’attualità su cui discutere e riflettere. Il Tele-antennista fa lo stesso, ma ciò avviene ogni giorno da parte di persone sempre diverse. Così la comunità si vive quotidianamente e ci si sente sempre a contatto gli uni con gli altri.

Il Servizio

Riusciamo per la maggior parte a proseguire anche le nostre attività di servizio personale: i nostri servizi all’interno degli oratori, i vari aiuto-compiti ecc., si prestano abbastanza bene anche in via telematica. Abbiamo sfruttato anche le occasioni che si sono create in questa situazione particolare, come la consegna di spese a domicilio o l’aiuto ai bambini per lo studio.

Anche il servizio associativo prosegue e le attività delle altre branche. Per quanto riguarda il branco inviando video dei racconti giungla, facendo fare lavoretti, mandando video di bans e balletti, per distrarre quanto possibile i lupetti e farli sorridere; anche in reparto le attività proseguono seppur in maniera limitata vista la “vocazione pratica” della branca.

La Fede

In questa situazione la Fede è messa alla prova, con tante domande che sorgono e momenti in cui lo sconforto sembra prevalere. Nel nostro piccolo cerchiamo di alimentarla e non lasciarci abbattere, seguendo in streaming le messe dei nostri paesi o facendo messe animate da noi come nella Domenica delle Palme grazie al nostro AE (Assistente Ecclesiastico) don Cesare. Abbiamo cercato di vivere anche il triduo pasquale il più vicini possibile.

Non lasciamoci ingannare da queste parole, dove potrebbe sembrare che in fondo non è così male questo periodo di reclusione forzata e che vada tutto bene. Anche noi abbiamo momenti più o meno negativi, domande che non hanno risposta e l’incertezza di non sapere fino a quando si dovrà andare avanti così. Ci manca il contatto fisico con le altre persone, poter fare strada insieme, o tendere la mano fisicamente a chi ha bisogno e non vediamo l’ora che tutto questo finisca.

Giosuè - Lago di Varese 7

Gruppo Scout Tradate 1: ecco come affrontiamo il COVID-19

Ecco come il gruppo scout Tradate 1 affronta il periodo di quarantena: attività online e preparazione comunitaria alla Pasqua

Come tutti ormai sanno stiamo vivendo un periodo di emergenza, in cui non si può uscire di casa e di conseguenza non si possono vedere gli amici, non si può fare sport, non si possono fare le attività che si facevano prima… Insomma, una vera e propria clausura.

Ma noi scout non ci fermiamo mica per un piccolo virus!

Infatti, ogni branca continua a portare avanti le proprie attività anche se con qualche modifica.

Partiamo dai più piccoli: i Lupetti

Nonostante la loro giovane età, i lupetti portano avanti le loro attività scout sempre con il sorriso e la gioia di fare. I loro capi ogni settimana propongono varie missioni tra cui scegliere e poi li invitano a documentarle con filmati e foto sul gruppo per condividerle con tutti.
Inoltre, stanno portando avanti il loro periodo di caccia, documentando sempre, con foto o video, le loro prede. Le più gettonate sono dolci e ricette di cucina e giochi da fare in famiglia.

Il Reparto…

Anche le guide e gli esploratori, membri del reparto, hanno delle sfide settimanali che devono documentare con video e foto. E ognuno di loro porta avanti le proprie specialità.
Per i più grandi del reparto, i capi hanno proposto un’attività su come utilizzare al meglio la tecnologia, soprattutto in questo momento che la usiamo per fare molte cose.
Le squadriglie ogni due settimane si trovano su piattaforme digitali per svolgere la loro riunione e portare avanti la specialità di squadriglia.

… e il Clan

Infine, c’è il clan/fuoco (di cui faccio parte anch’io).
Noi ci troviamo settimanalmente su zoom per svolgere la nostra riunione virtuale e dedicarci alle attività. Nonostante la distanza proseguiamo le attività del capitolo che quest’anno è dedicato a droga e prostituzione. E’ un argomento che ha coinvolto tutti, che vogliamo ancora approfondire e a cui dedichiamo una parte dell’anno portando spunti di riflessione e preparando a turno attività per gli altri membri del clan.

Il clan in partenza per il campo invernale 2019.
Il clan in partenza per il campo invernale 2019.
Il nostro cammino di fede

Per quanto riguarda il cammino di fede, il nostro gruppo scout Tradate 1 ha organizzato per il triduo pasquale momenti di riflessione individuali o familiari.
In maniera tutta particolare quest’anno Gesù si avvicina a noi e ci dice in totale confidenza: ”Farò la Pasqua da te!”. Il Maestro vuole entrare profondamente dello spazio e nel tempo della nostra vita familiare e noi gli rispondiamo solleciti come discepoli:” Faremo come tu dici! Prepareremo la Pasqua!”.

E’ così che giorni tristi e pesanti possono diventare giorni di dono e di Grazia, e un tempo di solitudine propizio per intensi rapporti umani.

Silvia - Clan Tradate 1

La zona varese è online: accogliamo!

La nostra avventura e la nostra storia di ragazzi e capi scout, da oggi, è anche online.
Il nuovo sito web dell’associazione Agesci Zona Varese ha un unico grande obiettivo: far conoscere a tutta la cittadinanza quello che viene fatto dai ragazzi e dalle ragazze che fanno parte di questo movimento, sul loro territorio (che si estende per tutta la provincia di Varese, da Gallarate a Luino).
Tutto questo si realizzerà attraverso la pubblicazione di racconti vissuti e scritti dai ragazzi stessi.
E come mai lo fanno? Semplicemente perché gli scout spendono il loro tempo e riservano una particolare attenzione là dove esistono situazioni di marginalità e sfruttamento, che non rispettano la dignità della persona.

La scelta di accogliere

Accogliamo! Sì, perché quello su cui si sta lavorando, visto il momento storico che stiamo attraversando, è proprio l’accoglienza.
Perché scegliamo di accogliere?
Perché noi lo abbiamo sempre fatto. Lo facciamo da sempre. E tutto è cominciato da noi in primis, dal progetto educativo per i capi e i ragazzi della zona, così che nessun membro della propria comunità capi e della zona debba sentirsi straniero.
Il primo passo, quindi, è stato quello di assaporare tra di noi un clima tra pari, in cui la storia di ognuno potesse essere importante e preziosa.
E questo obiettivo è diventato anche, e soprattutto, un obiettivo per i ragazzi che stiamo educando oggi.

Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato.

Robert Baden-Powell

Come è stato stabilito anche dall’associazione a livello nazionale, accogliamo per andare incontro all’altro, affinché ognuno si senta pensato ed amato. Vogliamo ascoltare e raccontare la strada e la storia che le persone attraversano. Accogliamo per diventare operatori di pace sia nei nostri contesti di vita quotidiana che nei contesti più ampi.
Accogliamo per mettere a disposizione risorse, competenze, esperienze per accompagnare il passo di chi oggi fa più fatica, in contesti locali, nazionali ed internazionali.
Infine, non perdeteci di vista, perché ci impegneremo a condividere quello che facciamo e quello che pensiamo sul tema dell’accoglienza, e della pace, in ogni contesto nazionale ed internazionale in cui siamo presenti.

Agesci Zona Varese